𝐆𝐞𝐚 è l’opera dell’artista e architetto Franco Summa, realizzata in smalto e oro nel 2009, apparsa sulla copertina del n. 84 della rivista D’A.
Nato a Pescara nel 1938, dopo la maturità classica si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza, conseguendo una tesi di laurea in estetica. Tornato in Abruzzo, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, sviluppa una ricerca artistica incentrata sul rapporto uomo-ambiente, realizzando numerose opere ambientali sia temporanee che stabili. Tra queste Un arcobaleno in fondo alla via del 1975 a Città Sant’Angelo, Le Parole vivono nella Realtà le Cose nella Mente del 1976 a Castel di Sangro, La Porta del Mare del 1993 a Pescara, La Raccolta del 2006 a Bolognano, e Preludio del 2006 a Montesilvano; tutte caratterizzate dall’utilizzo di colori vivaci e forme semplici, orientate alla ridefinizione degli ambienti urbani tramite una serie di interventi cromatici e verbovisivi. Viene invitato da Enrico Crispolti alla Biennale di Venezia per le edizioni del 1976 e del 1978. Negli stessi anni frequenta il gruppo degli architetti radicali a Milano, tra cui Mendini, Andrea Branzi, Ettore Sottsass e Ugo La Pietra. Nel corso degli anni, Summa si è dedicato anche all’insegnamento presso le facoltà di architettura dell’Università Gabriele d’Annunzio e La Sapienza, ha tenuto corsi all’Accademia di belle arti di Brera e all’Università di Siena, ed è stato fra le figure più rappresentative del liceo artistico Giuseppe Misticoni di Pescara. Poco prima della sua morte, avvenuta il 25 gennaio del 2020 all’età di 81 anni, l’artista istituisce a Pescara la Fondazione Summa, spazio espositivo e istituzione dedicata all’arte contemporanea e alla cultura, presentata nel novembre del 2019 presso la Maison des Arts.